Una sera, facendo zapping, mi sono imbattuto nel momento in cui Ezio Greggio, a “Striscia la notizia”, stava presentando questo volume “Storia della pubblicità” di Roberto Bernocchi.
D’istinto, senza informarmi troppo rispetto al libro, corro su Amazon e lo ordino. È stato uno dei migliori acquisti d’impulso che abbia mai fatto!
Inizialmente un po’ mi sono spaventato. Un libro di quasi 700 pagine sulla storia della pubblicità sarebbe potuto essere, idealmente, “un mattone”.
Roberto Bernocchi, invece, sa accompagnare il lettore attraverso i vari decenni del ‘900 con uno stile di scrittura godibile, scorrevole ma denso di informazioni e nozioni.
Uno degli aspetti più interessanti è l’organizzazione dei singoli capitoli. Ognuno è dedicato ad un decennio dello scorso secolo ed è diviso in sezioni che immergono il lettore prima nel contesto storico, ovviamente sempre condito da cenni legati alla storia della pubblicità, passando poi all’analisi della situazione sociale e dei consumi del periodo per poi presentare i media, le agenzie e le pubblicità più interessanti. Si arriva poi ad una selezione di alcune tra le più importanti campagne pubblicitarie del decennio fino a brevi monografie delle figure che hanno spiccato come art director, creativi e copywriter.
Non è , quindi,“solamente” un’excursus nel mondo pubblicitario ma anche un vero e proprio percorso storico. La comprensione del momento storico rende più chiari stili e modalità di fare pubblicità.
Per chiunque lavori nella comunicazione, in qualunque ruolo, percorso ed con qualsiasi esperienza, questo è un testo importantissimo.
Il libro permette di scoprire l’elaborato percorso che parte dalla creazione delle prime pubblicità fino alla fine degli anni ’90 dello scorso secolo. Per chi lavora nella comunicazione pubblicitaria sarà interessante capire che molte professioni, tecniche, vantaggi e praticità dei giorni d’oggi sono vere e proprie conquiste, nate ed elaborate negli anni in base alle necessità ed alla crescita del percorso pubblicitario e del mercato.
Molto si concentra su ciò che accadeva negli U.S.A. e anche in Europa ma l’ultimo capitolo si concentra proprio sul nostro paese passando dalla passione italiana per i manifesti fino alle iconiche pubblicità televisive, da Carosello in poi.
Devo dire che questo libro mi ha veramente fatto capire ancora di più l’importanza del mio lavoro e quanta creatività ci possa essere ancora, pur vivendo in un periodo in cui sembra che tutto sia già stato inventato e fatto. Leggendo la storia di copywriter e art director si comprende che la creatività non è solo un fatto “biologico” e professionale ma anche di libertà mentale, di visione e di saper osare e guardare al di la di quello che tutti si aspettano ed al di là dei propri limiti mentali.
Ribadisco che chi lavora in graphic design, visual design, web design, copywriting, marketing, agenzie pubblicitarie ma anche in fotografia, videomaking etc debba leggere questo testo.
E sarà certamente un punto di partenza fondamentale per studenti di accademie e università e, perché no, anche delle scuole superiori che trattano questo tipo di settore.
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